Storia di Vicovaro

Vicovaro nell'era Antica

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Vicovaro - Panorama con vista sul Palazzo Cenci Bolognetti Vicovaro - Panorama con vista sul Palazzo Cenci Bolognetti
Per chi si addentra nella valle dell'Aniene, dopo circa 13 chilometri da Tivoli, ecco Vicovaro, posto su un ripiano di incrostazioni fluviali sull'ultima propaggine dei Monti Lucretili.
La località sulla Valeria, antichissimo percorso di transumanza, fu ricca di insediamenti preistorici come testimoniano i vari ritrovamenti scoperti nel circondario tra cui quello avvenuto nella zona prossima alla confluenza del Licenza coll'Aniene, la cosiddetta "Grotta della Sirena", oggi distrutta per la costruzione dell'autostrada, ove nel maggio del 1865 durante lavori di cava vennero rinvenute, in grotticelle naturali, due tombe risalenti al periodo Eneolitico e contenenti degli scheletri, delle armi in selce

e e vasi ad impasto nero.

Vicovaro nel Medioevo

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Vicovaro - Palazzo Cenci Bolognetti - Maschio castello Orsini Vicovaro - Palazzo Cenci Bolognetti - Maschio castello Orsini
Nel periodo tardo-romano Varia decadde, il suo centro abitato si spopolò sino a ridursi ad un semplice villaggio (vicus) e le popolazioni si raccolsero intorno alle ville residenziali e rurali, nei "funda" facenti parte delle vaste "masse" (come ad esempio la "Mandelana", la "Jubenzana", ecc.).

 

A questo periodo appartengono le necropoli ritrovate nell'ambito dell'abbandonata cinta muraria, tra cui quella nella località "Porta Pei" nel 1968 e quella presso la chiesa di S. Salvatore, ed altre tombe, tutte ascrivibili ai secoli IV-V, ritrovate nei pressi di Vicovaro nelle località "Colle Ambu", "Pratarelle", "Ronci", ecc.

Vicovaro nell'era moderna



Sotto gli spalti di Vicovaro il 3 dicembre del 1533 morì il Generale di Clemente VII, Ludovico Gonzaga da Bozzolo, detto Rodomonte, mentre assediava il castello per punire il ribelle Napoleone di GianGiordano Orsini, abate commendatario di Farfa e Signore del luogo, rifugiatovi (nella stampa Vicovaro nel 1564) Vespasiano Gonzaga, comandante degli Imperiali e figlio di Ludovico, nella guerra tra Paolo IV Carafa e Filippo II, espugnò il castello, il 1 ottobre del 1556, che i pontifici riconquistarono il 14 febbraio 1557 dopo averlo battuto per cinque giorni continui e come dice il Moroni: "…gli assalitori entrarono con tanta rabbia nel Castello, che tra tedeschi e spagnoli ne tagliarono a pezzi quattrocento…" .

Papi e Re a Vicovaro

martinov_Nell'agosto del 1422, Martino V Colonna, (1417 - 1431) placato lo Scisma d'Occidente venne a Vicovaro, ove si trattenne circa 10 giorni, per incontrare Alfonso d'Aragona re di Napoli.
Mentre il Pontefice era alloggiato nel castello vicovarese, l'abile diplomatico Pietro Fonseca, detto Il Portoghese, cardinale del titolo di S. Angelo in Pescheria, che era al suo seguito, cadde accidentalmente il 21 agosto per le scale del Monastero di S. Cosimato ove era alloggiato, e disgraziatamente morì nella notte del giorno successivo.
Accaduta la disgrazia corse da Vicovaro a S. Cosimato un medico ebreo che si trovava presso il Papa, cercando inutilmente di portare soccorso al prelato. Il corpo del Fonseca fu trasportato in S. Pietro a Roma ove venne seppellito.

Seconda Guerra Mondiale

L'eccidio di Villa Spada

Il 5 giugno del 1944, un piccolo presidio di truppe naziste in ritirata, si era sistemato a Vicovaro in un cascinale nei pressi di Villa Spada in contrada S. Vito. I soldati, spossati dalla lunga e forzata marcia, avevano bisogno di riposare e rifocillarsi.

Vicovaro e i suoi Statuti

Lo Statuto del 1273


Nell’ottobre 1273,  il giorno 29, i fratelli Francesco, Giacomo Napoleone e Matteo Orsini feudatari di Vicovaro e l’Università degli uomini vicovaresi firmarono la Charta Libertatis fissando diritti e doveri delle parti.

Lo statuto, scritto in latino, fu sottoscritto nella corte del castello alla presenza al giudice e notaio Raynerio , di altri notabili e personaggi autorevoli della zona tra cui il Vescovo “Giacomo” di Tivoli.

La stipula del documento fu seguita dal giuramento delle parti. La presenza di tali personaggi rivela l’importanza del documento.

Domenica del Corriere del 1912. Vicovaro e il paesaggio oraziano

Vicovaro sulla Domenica del Corriere 7 aprile 1912

Abbiamo ricevuto da Andrea Ciccioli un articolo della "Domenica del Corriere" del 7 aprile 1912 dove si raccontano le vicende legate alla costruzione della diga e alla deviazione delle acque del fiume Aniene.
Interessante la capacità di richiamare l'attenzione di una rivista nazionale e l'estratto del ricorso presentato al Re dopo che i precedenti tentativi di impedire il "sacrilegio" non avevano portato i frutti sperati.

Vicovaro ai primi del '900

Riceviamo da Andrea Ciccioli alcune cartoline di Vicovaro scattate da Antonio Tancredi nei primi anni del '900. Le date sono dedotte dai timbri postali ma le immagini sono ovviamente antecedenti.

Convento di San Cosimato a Vicovaro. Si riconoscono l'obelisco e l'edicola sacra di sinistra ancora presenti. L'edicola di destra invece è scomparsa. 
Il timbro postale è del 1926 e la cartolina è stata indirizzata a Milano.
convento
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Nuova Galleria fotografica: Vicovaro nel 1906

Nell'area fotografica abbiamo inserito una nuova collezione di foto antiche tratte dal lilbro di Arduino Colasanti "L'Aniene - Con 105... illustrazioni" dell'Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo, 1906.

La rupe di ...
La rupe di San Cosimato prima della costruzione della diga nei pressi di Vicovaro nel 1906 - Foto Arduino Colasanti La rupe di San Cosimato prima della costruzione della diga nei pressi di Vicovaro nel 1906 - Foto Arduino Colasanti
Tempietto d...
Tempietto di San Giacomo nel 1906 - Foto Arduino Colasanti Tempietto di San Giacomo nel 1906 - Foto Arduino Colasanti
Il fiume An...
Il fiume Aniene nei pressi di Vicovaro nel 1906 - Foto Arduino Colasanti Il fiume Aniene nei pressi di Vicovaro nel 1906 - Foto Arduino Colasanti