Convento San Cosimato

Convento San Cosimato - Convento San Cosimato - Terza Parte

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Dal piazzale antistante la chiesa si può raggiungere il primo gruppo di Grotte, tra cui quella dell'ex Oratorio di S. Michele che, secondo la tradizione, fu il famoso refettorio della comunità sarabaita ed in cui, per secoli, fu custodita la pietra macchiata dal vino avvelenato tentato di propinare a S. Benedetto.

Interno Chi...
Interno Chiesa Convento San Cosimato Interno Chiesa Convento San Cosimato

Nell'absidiola dell'altare, l'affresco con la "Regina Angelorum" e " Santi e Sante dell'Ordine Serafico; sulle pareti storie francescane e benedettine: a destra il "Tentato avvelenamento di S. Benedetto", a sinistra "S. Francesco che tenta di convertire il Sultano"; sulla parete di fondo, una ingenua "Trasfigurazione"; il "Poverello che a Subiaco innesta le rose nei rovi", ed infine sempre il "Santo d'Assisi che riceve le Stimmate", tutte dipinti dal Rosati (1670-1683).

Dal giardino retrostante la chiesa si accede all'altro gruppo di grotte raggiungibili tramite una scala scavata nella roccia nel 1682 da cui si raggiunge la Cappella di S. Benedetto, ritenuta la cella del patriarca di Norcia: sull'altare un dipinto del Rosati, "I Ss. Francesco e Benedetto oranti con Cristo tra i Ss. Cosma e Damiano". Nell'esterno della Cappella, una piccola edicola aggrappata alle rocce prospicienti il Fiume con dipinto un "S. Benedetto" in abiti abbaziali, sempre del Rosati, nel cui libro aperto si legge: BENEDICTVS QUI VENIT IN NOMINE DOMINI.

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(Testi di Alberto Crielesi)

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