Sepolcro di Caio Maenio Basso -Mura ciclopiche a Vicovaro

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S. Maria del Sepolcro

A margine della Via Valeria, a qualche chilometro da Vicovaro, e proprio alla confluenza del Ronci con l'Aniene. Il complesso, già chiesa e convento dei Terziari Regolari (Tor) dedicato a S. Antonio da Padova, nacque intorno ad un'antica "cona" - provvidenziale luogo di sosta e di preghiera per i pellegrini e viandanti - innalzata presso i resti di un precedente edificio da un non tanto precisato Orsini di Vicovaro che, sorpreso da un improvviso e violento temporale nella zona, fu costretto a trovare riparo presso l'edicola della Vergine ed ad invocarne la sua celeste protezione. L'interno della chiesa custodiva sull'altare l'immagine affrescata della Vergine col Bambino, la cosiddetta "Madonna della Salute" (Sec. XIV - XV), ed in un nicchione il gruppo in terracotta policroma con la "Deposizione di Cristo al Sepolcro" (sec. XVI), andati recentemente e vandalicamente distrutti per negligenza ed incuria.

Soppresso nel 1656 con la Riforma Innocenziana, il convento fu abbandonato mentre la chiesa subì un restauro tra la fine del Seicento e gli inizi di quello successivo: dimenticata per anni, è ora sottoposta a ristrutturazione da parte di volontari .

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S. Rocco

Edificio fuori del paese lungo la Via Valeria.
Di origine cinquecentesca la costruzione era stato eretta per volontà della popolazione e dedicata ai Ss. Rocco e Sebastiano tutori contro le frequenti pestilenze. Fu di pertinenza della Compagnia di s. Rocco, chiamata pure della Buona Morte.
Restaurata alla fine del Seicento raggiunse le forme attuali negli ultimi decenni del Settecento.
Nell'interno, che ospitava la statua lignea di s. Rocco (sec. XVII), affreschi del sec. XVIII con una "Assunta tra i Ss. Atanasio, Sebastiano, S. Francesco di Paola e Antonio da Padova".
(Nella foto la chiesa di San Rocco circondata da costruzioni moderne e manufatti agricoli)

 

 

S. Maria delle Grazie

Eretta su ruderi romani fece parte sin dal sec. XIII dell'omonimo convento francescano iscritto alla Custodia Tiburtina, poi Reatina, dei Frati Minori Conventuali.
La chiesa restaurata nel sec. XVI, quindi nella metà del sec. XVII, raggiunse le forme attuali agli inizi del Settecento (nella foto la facciato durante i restauri)
Bandita la comunità francescana con la Soppressione napoleonica, il convento e le sue pertinenze furono vendute ai privati, mentre la chiesa divenne dal 1877 sacrario ed edificio di culto per l'attiguo cimitero.
Ora non è più officiata ed è sottoposta a restauro esterno.


Nell'interno ad un'unica navata, affreschi seicenteschi rappresentanti Personaggi, Santi e Sante dell'Ordine francescano ecc.
Sull'altare maggiore era esposta al culto una tavola rinascimentale della "Vergine delle Grazie" (sec. XV), mentre nel primo altare a destra, già Juspatronato degli Orsini di Licenza - Roccagiovine, la tela con "s. Francesco" di Vincenzo Manenti ( 1635-1640): ambedue i dipinti, in attesa di provvidenziale restauro, sono ora custoditi a S. Pietro.

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