Vicovaro Arte e Monumenti
Le chiese scomparse
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- Pubblicato: Domenica, 09 Agosto 2009 11:28
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S. Lucia
Già citata nella Bolla d'Innocenzo III del 1213 come chiesa, dentro Vicovaro, di proprietà dell'Abbazia di S. Cosimato, era una costruzione posta nella piazzetta dell'Arreo sugli spalti delle antiche mura.
Menzionata in altri documenti medievali, nel secolo XVI era dipendente da quella di S. Salvatore.
La chiesa venne demolita dopo il 1668: la statua della Titolare che adornava l'altare venne trasportata a S. Pietro, come pure alla Chiesa prepositurale passò la giurisdizione parrocchiale.
S. Silvestro
Già presso la piazzetta omonima, sui suoi ruderi, agli inizi di questo secolo, fu costruita un'abitazione civile: della vecchia costruzione rimangono tracce dell'abside semicircolare visibili nell'angolo posto a sud.
Citata in vari documenti medievali, la chiesa, era parrocchiale, aveva l'altare maggiore dedicato al Santo Titolare, ed una serie di cappelle ed altari tra cui quello di S. Michele che passerà all'Università dei Bifolchi di Vicovaro, ossia ai Fratelli dell'Arte Agraria, che lo adornarono con la statua lignea di S. Isidoro Agricoltore (ora a S. Salvatore).
Nell'Ottocento venne abbandonata e la sua giurisdizione parrocchiale fu incorporata da S. Salvatore.
S. Nicolò
Piccola chiesa, posta entro Vicovaro di difficile localizzazione, nei documenti dei secoli passati rimaneva il toponimo "Contrada S. Nicola".
Citata nei documenti medievali, nel secolo XVI risultava con l'altare distrutto e spogliato ed "unita et incorporata" alla chiesa parrocchiale di S. Pietro.
Nei documenti successivi non è più menzionata.
S. Maria (arcipretura di)
Pressoché inesistente sui documenti antichi ci rimane difficile la localizzazione.
Nel secolo XIII risulta chiesa arcipreturale (quindi
probabilmente dentro Vicovaro) retta da un certo Bodo di cui rimane uno splendido sigillo rappresentante la Natività con il Committente orante e la legenda: Bodo arciprete di S. Maria di Vicovaro. Nel secolo XVI dell'edificio se n'era persa memoria. [Foto del Sigillo di Bodo a sinistra]
S.Vito
L'edificio, costruito sulla sommità del colle omonimo, è citato nei documenti medievali e consisteva in una semplice chiesa coperta con volta a botte munita di un solo altare e con le pareti dipinte; la facciata aveva una porta affiancata da due finestruole. Era stata edificata sui ruderi di una grande costruzione del periodo romano e di cui rimangono parecchi resti e vari frammenti epigrafici.
Nella metà del secolo XVII era "juspatronato della eccellentissima Casa Orsina" del ramo di Licenza Roccagiovine. Decaduta nel secolo successivo il suo "beneficio" passò alla cappella del Crocifisso di S. Pietro.
La chiesa ha dato il nome ad uno dei Quarti territoriali di Vicovaro.
S. Eufemia
Pieve ai confini con il territorio di Castel Madama che fornì il toponimo ad uno altro "Quarti" quello che incorpora le località di Morrone, Collestefano, Pacino e Cerquasecca.
Citata nella Bolla di Innocenzo III del 1213, come di pertinenza dell'allora Abbazia di S.Cosimato, viene ricordata in altri documenti successivi.
Nella metà del secolo XVI era talmente malridotta, che viene come un ricettacolo di animali immondi. I documenti successivi non ne parlano più.