Personaggi di Vicovaro

Don Angelo Francorsi - Racconti e testimonianze di fatti meritevoli di attenzione 2

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Racconta un amico (Gualtiero Santirocchi) che un giorno stava lavorando in compagnia del suocero ad una impalcatura per il restauro di un'ala della casa parrocchiale di Pozzaglia e si approssimava l'ora del pranzo . Ad un tratto entrò Don Angelo il quale intimò loro perentoriamente di sospendere i lavori e recarsi a pranzo. I due, piuttosto sorpresi di un ordine così brusco e inusuale, non osarono replicare anche se pensavano che di lì a poco il lavoro sarebbe terminato. Lasciarono immediatamente l'impalcatura e si allontanarono: un attimo dopo l'intera struttura crollò.

I due rimasero spaventati e nel contempo allibiti di quanto era avvenuto in quell'attimo. Nulla lasciava prevedere l'accaduto e chissà perché Don Angelo entrò proprio in quel momento dandogli quell'ordine strano! Raccontano che sicuramente Don Angelo salvò le loro vite. Ancora oggi si chiedono:- Chi ispirò Don Angelo? Come mai entrò proprio in quel momento dando quell'ordine repentino “. . .

Naturalmente non stiamo parlando di miracolo, ma è sicuramente un episodio che merita di essere raccontato. Si racconta che alcuni giovani vicovaresi che erano piuttosto scettici a quanto predicavano e facevano i preti, in Don Angelo vedevano un amico, un benefattore, una persona che dava una fiducia illimitata, tanto che, quando il sacerdote non prestava più la sua opera a Vicovaro, si organizzavano per andare a trovarlo a Pozzaglia.

Un giorno due di loro "Cesare Moltoni e Marcello Pecchi" (il secondo racconta) pensarono di andare a Pozzaglia con la motoretta del Moltoni. Arrivati in paese ,si recarono in parrocchia e, non trovandolo, domandarono ad alcune persone dove avrebbero potuto trovare Don Angelo, anche perchè sarebbero stati dispiaciuti di aver fatto inutilmente tutto quel tragitto in moto. Fu risposto loro che il sacerdote lo avrebbero trovato presso la "tale" famiglia in una zona del paese.

I due arrivarono all'indirizzo indicato e, con grande sorpresa , videro Don Angelo che sulla tonaca indossava un grembiule piuttosto sporco e impolverato e tirava su con una corda del materiale edile , intento ad aiutare i proprietari della casa per la riparazione della stessa. Questo quadro di Don Angelo al lavoro, confermava ancora una volta che il loro beniamino si prodigava ad aiutare gli altri in qualsiasi modo.

Don Angelo li salutò contento di rivederli e, giustificandosi con la spontaneità di sempre, disse: - Ho saputo che questa famiglia non aveva denaro per pagare un operaio che l'avesse aiutata a riparare questa casa e cosi mi sono offerto a dargli una mano. Questo piccolo e significativo episodio ancora una volta metteva in evidenza l'altruismo e l'amore per il prossimo di Don Angelo.

Negli ultimi anni trascorsi a Pozzaglia la malattia si insinuò nelle sue ancor agili membra e il nostro Don Angelo cominciò il suo peregrinare tra un ospedale e l'altro finché il Dio che lui ha sempre amato e fatto amare lo richiamò a sé. Fatto avvenuto in una clinica di cura in Svizzera, il 6.8.1971

 

Tratto da:" Un prete speciale - Don Angelo Francorsi". A cura di Pierino Romanzi, Domenico Trippa, Enrico Camilloni, Marcello Pecchi. Assessorato alla Cultura del Comune di Vicovaro

La pubblicazione del testo integrale è stata possibile grazie alla fondamentale collaborazione di Mario Rotondi.

 

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