La Storia di Vicovaro

Vicovaro nell'era moderna



Sotto gli spalti di Vicovaro il 3 dicembre del 1533 morì il Generale di Clemente VII, Ludovico Gonzaga da Bozzolo, detto Rodomonte, mentre assediava il castello per punire il ribelle Napoleone di GianGiordano Orsini, abate commendatario di Farfa e Signore del luogo, rifugiatovi (nella stampa Vicovaro nel 1564) Vespasiano Gonzaga, comandante degli Imperiali e figlio di Ludovico, nella guerra tra Paolo IV Carafa e Filippo II, espugnò il castello, il 1 ottobre del 1556, che i pontifici riconquistarono il 14 febbraio 1557 dopo averlo battuto per cinque giorni continui e come dice il Moroni: "…gli assalitori entrarono con tanta rabbia nel Castello, che tra tedeschi e spagnoli ne tagliarono a pezzi quattrocento…" .

Al 1602 risale la stesura finale dello Statuto di Vicovaro che integrò alcuni benefici del 1464 (Privilegium concesso dall'arcivescovo Giovanni Orsini) ed altri capitoli aggiunti da Roberto Orsini: lo Statuto porta la firma di Giovan Battista Orsini d'Aragona - usufruttuario dei castelli di Vicovaro, Cantalupo e Bardella- con l'avallo del legittimo titolare del feudo, Virginio Orsini di Bracciano Il 24 luglio del 1690 (secondo altri documenti il 13-5-1690) il Tesoriere della Reverenda Camera Apostolica, intesa la Congregazione dei Baroni, pose all'asta alcuni beni spettanti ai fratelli Orsini, Flavio, duca di Bracciano e Lelio principe di Vicovaro, perseguitati dai creditori.
Tra questi beni c'è Vicovaro "… con sua giurisdizione, titolo, territorio ed altri beni, stanto mobili che stabili…" . Il 16 aprile1692, previo "chirografo" di papa Innocenzo XII (1691-1700), si autorizzò la vendita di Vicovaro al conte Paolo Bolognetti ed al figlio Ferdinando per la somma di 66.000 scudi. L'atto fu rogato il 17 aprile dal notaio Antonio Oliviero. (Atti Pelusi).



I Bolognetti, patrizi originari di Bologna, iniziarono a Vicovaro in quegli anni la trasformazione dell'ex Palazzo Orsini che vollero tramutare in una costruzione più consona al loro rango.
A loro dobbiamo alcuni interventi su S. Cosimato, il restauro della Cappella ecc. e maggiormente, a partire dal 1743 - e questo in concomitanza pure al crescente prestigio di Mons. Mario Bolognetti, fratello del principe di Vicovaro Giacomo Alamandino che verrà elevato alla carica cardinalizia nello stesso anno da Papa Benedetto XIV - della ricostruzione della fatiscente chiesa di S. Pietro (nella foto la vista dall'alto del retro).

Chiesa di S...
Chiesa di San Pietro - Ingresso principale in Piazza San Pietro Chiesa di San Pietro - Ingresso principale in Piazza San Pietro
Nel 1743, si diede il via alla chiesa. Il progetto fu affidato all'architetto Gerolamo Theodoli fratello di Flavia, madre di Giacomo e del Card. Mario.
I lavori iniziarono nella primavera del 1743, la prima pietra venne posta il 25 ottobre 1745 e venne benedetta dal Vescovo di Tivoli Mons. Placido Pezzancheri. Il 29 giugno 1755 la chiesa venne solennemente consacrata intitolandola a "S. Pietro Principe degli Apostoli" .

(Testi di Alberto Crielesi)